LA COPPA DI CRISTALLO - Capitolo cinquantotto


LA COPPA DI CRISTALLO

Capitolo cinquantotto


Le emozioni che attraversano la testa di una persona sola sono davvero strane. Dalla gioia alla tristezza, dall'amore all'odio, dalla calma alla rabbia... commozioni che cambiano da un momento all'altro in modo tale che non possiamo nemmeno immaginare come accada. Ed è così che si sentiva Ricardo... l'immagine di Cecília nella sua mente gli faceva provare ogni sorta di sensazioni e sentimenti contraddittori. I ricordi dei bei momenti insieme, la delusione causata dalla loro separazione... i giorni di terrore per non sapere dove si trovasse la sua compagna, la paura di essere arrestato per un crimine che non aveva commesso... sì, tutto quello che gli veniva in mente come un turbine...

Ricardo era sdraiato sul letto, pensieroso. Il sonno non è arrivato, forse per il fatto che si era appisolato sull'autobus in attesa dell'arrivo dei soccorsi. Ma era orribile... mille pensieri contraddittori gli passavano per la testa. Gli mancava Cecilia... l'amava, ne era sicuro... ma c'erano momenti in cui voleva solo stringerle il bel collo... come poteva lasciarlo così? Solo lui, che era sempre così buono, così premuroso con lei... no, quello non andava proprio bene. E lui avrebbe trovato un modo per sistemare le cose... lei sarebbe tornata da lui, sicura come il sole che illuminava il giorno... e non ci sarebbe voluto molto, poteva dirlo... sarebbe tornata in seno alla casa...

Ricardo era così preso dai suoi pensieri che non riusciva a vedere l'incoerenza di ciò che pensava... dopotutto, Cecília se ne andò solo dopo diversi tradimenti commessi da lui... e quando il rispetto tra i due finì, lei fece semplicemente le valigie e se ne andò... ma lui non poteva vedere i suoi errori... vedeva solo quelli che, nella sua immaginazione, avrebbe commesso. Era talmente sicuro degli errori della moglie da giurare che avesse un amante e che, per il più grande dei peccati, avesse questa relazione già dai primi mesi del loro matrimonio. Sì, nella sua immaginazione era una moglie infedele... e questo avrebbe giustificato anche il fatto che si prendesse un'amante... ma ora le avrebbe fatto finire tutto e tornare dalla sua parte... sì, era disposto a perdonarla e persino a darle il benvenuto a casa sua, al suo fianco (non importava molto che Cecília avesse comprato la proprietà... nella sua mente, perché era suo marito, la casa era sua, e basta...). E se lei non voleva venire per sempre... beh... se non abitava accanto a lui, certo non abitava accanto a nessun altro... lui non avrebbe permesso a Cecilia di affrontarlo così. Non avrebbe permesso che la gente continuasse a ridergli in faccia. NO. O tornava a casa... oppure andava a vivere al cimitero... Ricardo rabbrividì tutto al pensiero... scosse la testa, come se volesse scacciare quell'idea macabra. Si sedette sul bordo del letto... guardò l'orologio... erano le quattro... era ora di alzarsi e iniziare un'altra giornata di lavoro... in cuor suo ringraziava il cielo... lavorando non avrebbe avuto il tempo di pensare a certe cose...

Quel giorno Roseli si svegliò turbata... non sapeva perché, ma non si sentiva tranquilla... la sua anima era inquieta. Apparentemente la sua vita era serena... lei e Dona Olga andavano molto d'accordo, la loro bambina era felice... quindi, cosa la tormentava così tanto? Non riusciva a capire... guardava l'orologio... le cinque e mezza... bastava farsi una doccia per svegliarsi, preparare il cestino del pranzo, bere il caffè e, dopo aver dato un bacio al suo piccolo, scendere in strada, prendere l'autobus e dirigersi in lavanderia. Ed è quello che ha fatto... alle sette in punto si stava imbarcando per andare al lavoro. Le otto segnavano il suo cartellino, come da regolamento di casa, già in ritardo... in fondo chiedevano che tutti i dipendenti fossero al loro posto all'orario di lavoro... perché, se timbravano esattamente all'orario stabilito, fino a quando non cambiavano e tutto il resto sarebbe arrivato al loro posto di lavoro venti, venticinque minuti dopo... non doveva succedere stava succedendo stamattina. La ragazza era davvero preoccupata. Sentendo che non era una buona giornata per lei, decise di raddoppiare la sua attenzione... dopo tutto, il suo intuito le diceva di stare attenta... e fu questo che la salvò, almeno in cinque diverse situazioni quel giorno. In primo luogo, il manichino con cui stava lavorando è andato in cortocircuito e ha preso fuoco, quasi uccidendola. Se non fosse attenta a tutti i dettagli del suo lavoro, probabilmente sarebbe vittima di ustioni di terzo grado... l'ultimo quasi incidente è avvenuto mentre tornava dalla pausa pranzo... era al secondo piano, dove c'era la mensa. Quando ha calpestato il primo gradino, ha commesso un errore e ha perso l'equilibrio. se non si fosse aggrappata saldamente al corrimano, la sua caduta sarebbe stata di sicuro piuttosto brutta... per lo meno sarebbe finita in un letto d'ospedale per molto tempo... quando l'orologio segnò le quattro e finalmente chiuse il turno, tirò un sospiro di sollievo... aveva concluso indenne una giornata di malaugurio... beh, ora era tempo di aspettare che il suo corpo si raffreddasse, fare una doccia e tornare a casa. E così ha fatto... quando l'autobus stava arrivando, ha cambiato idea... ha deciso che avrebbe dovuto visitare Ricardo. Non sapevo esattamente perché, ma sentivo il bisogno di parlare con il ragazzo... e doveva essere quel giorno...

Quando ha ritirato la macchina quel giorno, Ricardo ha avuto una sorpresa... dopotutto, non si aspettava di vedere Roseli alla porta del garage... era successo qualcosa a Letícia? O con sua madre?.... Sì, era un po' negligente con la sua famiglia... tutta colpa di Cecília, che non si allontanava mai dalla sua mente... sapeva che, fino a quando non avesse risolto la sua disputa con la sua ex moglie, non avrebbe avuto la testa per pensare ad altro. Sì, era ossessionato da quell'idea... doveva accontentarsi di Cecília...

Consegnò l'auto al parcheggiatore, andò alla finestra dell'ispettore di turno per finire il suo foglio di lavoro, prese la sua borsa e si diresse verso l'uscita del garage. Trovò Roseli, le diede un abbraccio e un bacio sulla fronte... ei due si avviarono verso il viale... sempre in silenzio. Ricardo la portò in uno snack bar lì vicino, ordinarono due spuntini e, mentre aspettavano che fosse preparato il loro ordine, si fissarono in silenzio, non sapendo esattamente di cosa avrebbero parlato....

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